lunedì 21 settembre 2009

andiamo, è ora, io e te -
scuoti via sogni malsani dagli occhi,
stropicciati piano i pensieri, vedi,
la luce filtra piano, i rumori ovattati
si spengono dietro i vetri. il mio respiro
ha ripreso i ritmi di un parlato dolce.
andiamo, è ora.
non prenderemo mille decisioni nello spazio
di un caffè e due biscotti, non ce ne sarà bisogno,
almeno per le prossime due ore.
strade semideserte come cortili
di scuole estive attendono di vedere
i nostri corpi avanzare, in silenzio,
quasi senza camminare. è chiaro, ora:
non potremo ritornare alle strade di sempre,
ma che importa? quale dolorosa differenza
ci costringe a guardare alla scia di paure
esse stesse insicure del loro cammino?

andiamo, è ora. io e te, la nebbia
di mille colori ci si struscia addosso
come la tua gatta al ritorno dal lavoro. non sembra
neanche reale il ritmo dei nostri baci notturni,
inspiegabile, oramai, il tempo che batte
il proprio, di tempo. l'universo sembra condensato
nella brina ai lati della strada. non cerco scuse, passeggio
al tuo fianco come mi compete; è il mio vivere, questo.
andiamo, continuiamo ad andare. io e te, non so
dirlo meglio di come te lo dico ogni notte,
prima di cedere al sonno. andiamo, è ora.
e lo sarà ancora per molto, più di un po'.
andiamo, è ora. ti prego. io e te.